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Affitto: Livorno - Appartamento, Livorno; Cod.: 1373

<b>Affittasi a Livorno - Zona Matteotti</b> Appartamento di ampia metratura, posto al sesto piano di signorile condominio con ascensore e vista sulla città, composto da: cucina abitabile, salone triplo, due camere, due bagni, terrazza abitabile dislocata su tre lati e balcone verandato possibilità di realizzare comoda terza camera . Buone rifiniture. Disponibile per affitti transitori e annuali. Classe Energetica G 163,5 Kwh/Mq. Affitto annuale da 750 € mensili. <b>Rif. 1373</b> <a href="https://www.micasa.it/"><b>Visita il nostro sito</b></a> www.micasa.it Resta aggiornato con noi! Seguici su <a href="https://www.facebook.com/Micasaimmobiliaretirrenia/"> <b>Facebook</b></a> e <a href="https://www.instagram.com/micasa_agenzia_immobiliare/"> <b>Instagram</b></a> --- - <i>Livorno</i> - "Le origini di Livorno sono ignote e si perdono nella leggenda del mitologico tempio di Ercole, attorno al quale si sarebbe sviluppato l'abitato più antico della città. Certamente il sito era frequentato sin dall'epoca preistorica, come documentato da alcuni reperti archeologici, quali cuspidi di freccia, lamine usate come coltelli, raschiatoi e punteruoli rinvenuti in varie zona del territorio comunale. Due giacimenti paleolitici furono scoperti nel 1939 nella zona di Santo Stefano ai Lupi e Monteburrone; in una grotta del Monte Tignoso, tra Ardenza e Montenero, furono rinvenuti manufatti neolitici, come ossa lavorate, frammenti di rame e di ceramica. In località Limone, ad est della città, furono ritrovati dei bronzi, che Toscanelli ritenne non anteriori al III secolo a.C. Occorre ricordare anche oggetti dell'età del ferro e del bronzo scoperti nei pressi di Montenero e nell'odierna Fortezza Vecchia, al cui interno sono ancora individuabili tracce di capanne, sopra le quali si trova uno strato di reperti di epoca etrusca e romana. L'apertura della Via Aemilia Scauri, nel 109 a.C. fu un avvenimento di indubbio rilievo, che coincise con l'avvio della colonizzazione romana. Tracce evidenti di questo passaggio si possono ritrovare nei toponimi di Ardenza (da Ardentia), Salviano (da Salvius) e Antignano (da Antonius o, secondo alcuni, Ante ignem, ovvero la località posta prima dei fuochi di segnalazione per le navi dirette a Porto Pisano). Nel tardo impero, nell'area di Santo Stefano ai Lupi si trovava una zona sepolcrale, forse connessa alla presenza, presso il vicino Porto Pisano, di una non meglio definita località denominata ""Triturrita"" descritta da Claudio Rutilio Namaziano nel 416 d.C."